BCI si unisce a Unismart, la comunità che promuove il trasferimento tecnologico e l’innovazione

Ottantacinque imprese altamente specializzate, tra cui aziende, centri di ricerca e associazioni di settore. Oltre 70 brevetti di valore. Una comunità in cui la contaminazione incrociata delle idee genera nuovi progetti aziendali. Un ottimo ambiente per BCI – Biocompatibility Innovation, che è entrata a far parte di Unismart dal maggio 2020.

Unismart è la Fondazione dell’Università di Padova, nata per promuovere il trasferimento tecnologico e la formazione specialistica post-laurea. Un esempio unico a livello nazionale, con il coinvolgimento diretto di un’università, l’Ateneo patavino, leader per la qualità delle sue ricerche in Italia, come dimostrato dalla classifica pubblicata dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) per conto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“Siamo felici di far parte di una comunità innovativa e stimolante come Unismart – dichiarano Alessandro Gandaglia e Filippo Naso, cofondatori di BCI -. Unismart è l’ambiente ideale dove diverse imprese si incontrano per creare un solido ecosistema per sviluppare nuove strategie per le opportunità future”. Per Gandaglia e Naso è una sorta di ritorno a casa: hanno studiato e lavorato per alcuni anni presso l’Università di Padova nella ricerca biomedica cardiovascolare di base.

Unismart ha accolto con favore l’ammissione di BCI nel suo team sui social media. “Una giovane PMI innovativa che opera nei settori biotecnologico e biomedicale – hanno scritto -. BCI ha sviluppato una piattaforma trasversale per il trattamento di tessuti animali, utilizzata per la creazione di dispositivi medici biologici e protesi biologiche, e di alimenti come carne, latte e loro derivati per abbassare la loro capacità intrinseca di innescare risposte immunologiche e infiammatorie, intolleranze e allergie”.

La forza di Unismart è la sua comunità. Un ecosistema intorno al quale si materializza il paradigma dell’innovazione aperta. Multinazionali, PMI, startup, banche, associazioni di settore, comuni e organizzazioni appartenenti a mercati eterogenei dialogano tra loro e con l’Università, mettendo in discussione se stessi e aggiungendo valore alle loro iniziative promuovendo continuamente nuove opportunità aziendali e generazione di nuove conoscenze. Un ponte tra scienziati e imprenditori/gestori, che fornisce risposte reali alle esigenze di organizzazioni private e pubbliche interessate a perseguire un coerente processo di innovazione.