Una tecnologia Made in Italy che consente il raddoppio della durata delle valvole cardiache biologiche. La soluzione è stata sviluppata da BCI, l’innovativa azienda guidata da Alessandro Gandaglia, Filippo Naso e Ugo Stefanelli.
Il team di ricercatori ha sviluppato il metodo Facta, un brevetto su cui ora si concentra l’attenzione delle grandi aziende americane e cinesi che producono valvole cardiache.
La disattivazione della molecola alfa-Gal, quella che scatena reazioni avverse nelle attuali protesi valvolari di origine animale, è alla base della tecnologia sviluppata dai ricercatori padovani. Le calcificazioni si verificano nel 50% delle valvole e portano alla sostituzione in media 10-12 anni dopo l’impianto.
Con il metodo Facta, invece, i tempi vengono raddoppiati. Con benefici principalmente per la salute dei pazienti, ma anche per il sistema sanitario pubblico: la spesa annua totale per la gestione dei pazienti con protesi valvolari cardiache è di circa 14 miliardi di dollari in tutto il mondo.
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